Il progetto nasce come prosecuzione del Campo Disabilità 2011 che, insieme al Campo Nonviolenza, ha costituito la programmazione del Campo Solidarietà India, realizzato dal Circolo Arci Shanti e Scianti in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis.
L’esperienza dell’anno passato è stata incentrata su attività di animazione all’interno dell’ostello di Shillong, una struttura per portatori di handicap gestita dalla Bethany Society, organizzazione no-profit che opera nel Meghalaya.
Considerato il successo dell’iniziativa e le spinte propositive di partecipanti, si è optato per lo sviluppo dell’esperienza in un progetto più strutturato e incisivo. L’obiettivo della programmazione attuale è la costruzione di un percorso che possa fornire competenze professionali ad un target individuato tra gli ospiti dell’Ostello sopracitato.
Se l’esperienza pregressa è stata incentrata su attività di animazione rivolte al tempo libero dei ragazzi, il nuovo programma sarà basato sulla trasmissione di saperi professionali attraverso due laboratori:
- Corso Cucina
- Laboratorio Riciclo.
Parallelamente, si intende dare avvio ad un’attività continuativa di raccolta fondi da destinare alla Bethany Society, in sostegno dell’operato dell’ organizzazione nel suo complesso, e ad alcune attività di animazione nei momenti liberi.
PROGRAMMAZIONE INDICATIVA
La problematica della disabilità interessa tutte le aree del pianeta, tuttavia ad essa vengono date differenti risposte a seconda delle culture e delle aree geografiche.
Due principali filoni caratterizzano l’approccio della comunità verso il portatore di Handicap.
Il primo mira a fornire al disabile assistenza, intesa come la creazione di strutture, la definizione di ruoli e lo sviluppo di comportamenti volti a seguire l’individuo in tutti gli aspetti della vita quotidiana.
Il secondo è, invece, orientato allo sviluppo delle capacità individuali del disabile, nella prospettiva della costruzione di una vita autonoma dello stesso.
Un’altra dicotomia si può rilevare, inoltre, nella gestione della differenza identitaria del portatore di Handicap.
Un primo approccio mira alla costruzione di percorsi sociali specifici e comuni agli interessati da disabilità, mentre il secondo vede nell’interazione del disabile con i normodotati il principale mezzo di sviluppo dell’individuo in questione.
Il progetto in questione si inserisce in una realtà particolare, che ospita unicamente ragazzi portatori di handicap, sperimentando soluzioni ergonomiche per l’apprendimento di competenze da parte degli ospiti. Al contempo, tuttavia, la vision che guida l’operato sia del Circolo Shanti e Scianti sia della Bethany Society è la battaglia per la completa inclusione sociale dei portatori di handicap e del riconoscimento del loro status.
Pertanto, la fornitura di corsi professionali mira all’ inserimento di tali individui all’interno del tessuto sociale e produttivo indiano, senza per questo tralasciare la specificità della condizione che essi vivono.
Altro parametro fondamentale che caratterizza la vision del progetto è la sostenibilità, intesa come possibilità di ripetere le iniziative da parte della comunità locale. Utilizzando un termine anglosassone, possiamo dire che la programmazione deve essere community based, ossia basata su risorse locali e volta alla trasmissione di competenze che permettano una replica autonoma delle iniziative da parte dei destinatari. Uno degli obiettivi è, dunque, la creazione di un modello virtuoso in grado di autosostenersi in uno spazio temporale prolungato.
SCENARIO
Il progetto è concepito per essere realizzato presso la Bethany Society, una organizzazione no-profit, secolare e caritatevole che opera nel Meghalaya, nord-est indiano, sin dal 1981.
La sua mission è quella di costruire un
“mondo completamente vivibile, dove ognuno può godere della pienezza dell’esistenza”
mediante la creazione di
“collaborazioni con le persone e le comunità, per creare occasioni di sviluppo che promuovano la dignità, la sicurezza alimentare e sanitaria ed il senso di comunità, il tutto seguendo i parametri della sostenibilità”
Complessivamente, nell’anno lavorativo 2010-2011, l’organizzazione ha raggiunto circa 5000 persone, sparse in 600 villaggi di tutti i 7 distretti del Meghalaya.
Gli interventi della Bethany Society possono essere suddivisi in tre categorie
- Progetti senza barriere, inclusivi e basati sui diritti rivolti ai disabili
- Creazione di abitati sostenibili, in particolare nelle zone rurali, attraverso l’applicazione di appropriate tecnologie
- Creazione di reti di collaborazione
Il Campo Disabilità 2011 si andrebbe ad inserire, dunque, nella prima tipologia di interventi.
PROGRAMMA OPERATIVO
Come precisato antecedentemente, il progetto si fonda su due attività principali
- Corso professionale di cucina
- Laboratorio di riciclo
alle quali si possono aggiungere altrettante attività collaterali, che hanno un carattere più flessibile e sono scarsamente calendarizzabili.
- Animazione
- Raccolta fondi/materiale
CORSO PROFESSIONALE DI CUCINA
L’idea di un corso professionale di cucina nasce dall’interesse dimostrato dal direttore della struttura ospitante, Carmo de Britny, per un’iniziativa occasionale e spontanea avviata dai partecipanti del primo campo. Il concetto fondante è trasmettere competenze professionali in campo culinario agli ospiti della struttura.
Fase 1 (Italia)
Attraverso comunicazione a distanza saranno individuate le risorse locali che potrebbero costituire gli ingredienti delle ricette. Tali materie prime dovrebbero provenire dalle coltivazioni di organic farming gestite dalla Bethany Society
Sempre tramite la comunicazione a distanza, sarà possibile individuare nello specifico il target dell’iniziativa, con relative indicazioni sulle disabilità presenti. Ai volontari saranno offerti
Una cuoca professionista del circolo impartirà lezioni specifiche ai volontari del campo, in modo da fornire loro una preparazione accurata sulle ricette.
Inoltre sarà redatto un ricettario “open source”, ovvero completo di figure con etichette per didascalie sulle quali gli ospiti della Bethany potranno scrivere i nomi dei prodotti in lingua locale.
Fase 2
Laboratori di cucina nella struttura di Shillong.
Target: ospiti della struttura
Attori specifici: cuoca circolo Shanti e Scianti; Eventuali operatrici di sostegno;volontari
Obiettivo specifico: Trasmissioni competenze culinarie
Obiettivo Generale: Inserimento lavorativo
RICICLO
La Bethany Society ha già intrapreso un percorso autonomo sul riciclo e sull’educazione ambientale.
L’apporto dei volontari costituirebbe un valore aggiunto, ma le modalità di intervento devono inserirsi nella progettazione specifica dell’ONG
Fase 1(Italia)
I volontari dovranno seguire un ciclo di laboratori per specializzarsi nelle attività di riciclo.
Una delle realtà individuate per collaborare in tale fase è il Circolo Arci Bazura
Parallelamente ai volontari verranno forniti una serie di incontri relativi alle dinamiche di lavoro con i disabilita
Fase 2
I volontari dovranno tentare di costruire un ciclo completo di riuso/riciclo degli oggetti. Gli steps sono i seguenti
- Bustine del the = Lampade
- Camere d’aria = Cinture, Attrezzi giocoleria, piccoli gioielli
- Plastica = Porta ceneri o oggetti più complessi
- Bottiglie = Lampade
- Tetrapak o packaging = portamonete
2)Creazione produzione
I passaggi sono:
- Raccolta = Dove si raccoglie? Chi te lo da ha una contropartita?
- Pulizia = Particolarmente indicata per chi ha menomazioni
- Stoccaggio = sarebbe anche interessante capire se esiste già una filiera industriale di recupero
- Produzione vera e propria= Scegliere 2 o 3 oggetti e specializzarsi su quello. Le persone che vanno ad insegnare devono essere molto preparate su quello.
3)Capire sbocchi commerciali dei prodotti
Per offrire una reale possibilità di lavoro. Esiste già una filiera di distribuzione degli altri prodotti che fanno? E’ possibile inserire anche questi prodotti?
Target: ospiti della struttura
Attori specifici: Volontari, operatori della Bethany Society che già operano sul riciclo, ospiti della struttura.
Obiettivo specifico: Creazione di ciclo di riuso oggetti
Obiettivo Generale: Creazione circolo virtuoso riutilizzo oggetti/ Eventuale creazione di attività remunerativa.
DEFINIZIONE OBIETTIVI
QUADRO LOGICO | INDICATORI OBIETTIVAMENTE IDENTIFICABILI | |
O.GENERALE | · Inserimento mondo del lavoro· Riciclo· Creazione di un gruppo di volontari italiani che continui il proprio operato sulle issues riguardanti l’India e la cooperazione in generale | · Ospiti che hanno trovato collocamento lavorativo· Effettivo funzionamento del ciclo di riuso degli oggetti |
O.SPECIFICO | · Trasmettere competenze specifiche in ambito culinario· Creazione ricettario Open Source· Strutturare una “catena” standardizzata per il riciclo/riutilizzo di materiali ed oggetti · Trovare volontari che si rechino presso la Bethany Society
| · Gli ospiti della struttura sanno ripetere in modo autonomo le ricette· Il ricettario costituisce il “libro” di riferimento per la creazione di tali ricette· I materiali individuati come riciclabili/riutilizzabili vengono trasformati in oggetti |
RISULTATI | · Gli ospiti dell’ostello di Shillong sanno operare ad un livello professionale in una cucina.· Si è creato un ciclo di riuso/riutilizzo materiali ed oggetti che contribuisce alla riduzione dei rifiuti · I volontari propongono attività per continuare la collaborazione con la Bethany Society anche dopo il campo | |
ATTIVITA’ | • Laboratori di cucina• Laboratori di riciclo• Individuazione luoghi o filiere in cui reperire risorse • Individuazione di possibili sbocchi commerciali dei prodotti |
VALUTAZIONE
Gli indici di valutazione riguardano sia la fase da realizzare in Italia sia quella sul campo.
Fase 1
Creazione di un gruppo coeso e capace di collaborare
Acquisizione di competenze specifiche
Realizzazione ricettario
Realizzazione attività di raccolta fondi
Fase 2
Trasmissione effettiva di conoscenze
Prove di replica del progetto
Realizzazione prodotti con materiale riciclato
Verifica del lavoro in autonomia in tutti gli steps del ciclo di recupero.