NELL’INCONTRO CON LA TRADIZIONE AYURVEDICA
Circolo arci shantiescianti per il ben essere e la cooperazione
Via gropello 15
Torino
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L’arte e la scienza del massaggio
II massaggio è come una musica che anima una danza i cui movimenti entrano nelle mani con studio e con passione.
Anche semplici passi, mossi in armonia, possono fluire in un unico movimento continuo e indecifrabile.
Nel massaggio è nascosto il segreto della danza.
II massaggio implica che una persona si abbandoni nel proprio intimo alla ricerca di calma, di silenzio e distenda attraverso il corpo i suoi pensieri.
La forza dell’operatore sta nell’energia, nella persistenza di un contatto continuo e senza interruzioni.
L’Ayurveda ci insegna il senso della unicità e della completezza.
Qualche cenno sull’ayurveda
Ayurveda significa letteralmente conoscenza della vita o scienza del vivere. La parola è composta dai termini “ayu ” = vita e “veda ” = conoscenza.
La storia dell’Ayurveda ritrova le sue radici nel 5000 a. C., nei quattro libri dei Veda, dove si incontrano numerosi riferimenti a studi di patologie, medicine, rimedi, metodi di cura. Testi successivi raccontano di come la consuetudine venisse tramandata grazie alo studio e alla meditazione dei saggi. E’ intorno al sesto secolo d. C. che vengono redatti veri e propri trattati di medicina e chirurgia. Sono inoltre giunti sino a noi trattati sull’uso alchemico dei minerali in preparati terapeutici.
La cultura indiana, conservando per millenni tradizione e letteratura vedica, si occupa della vita nella sua totalità, nel rispetto di principi che hanno valore al di là della cultura e del tempo.
Lo stato di salute e di benessere nell’Ayurveda sta nell’equilibrio fisico, mentale e spirituale, dove lo star bene con noi stessi diventa fonte di felicità anche per chi ci sta vicino.
L‘Ayurveda vuole offrire beneficio e protezione a corpo, mente, spirito, elementi costitutivi della vita. Aspetto fondamentale per la conservazione della salute, dove con salute si intende l’equilibrio di corpo, mente, spirito, è la prevenzione, mediante un buono stile di vita e l’eliminazione delle tossine attraverso terapie di purificazione.
L’Ayurveda riconosce tre principali forze vitali all’interno del nostro corpo. Queste sono chiamate dosha e sono:
vata = movimento
pitta = trasformazione
kapha = coesione
Vata: costituito principalmente dall’elemento Aria e secondariamente dall’Etere. Per semplicità è definito come l’umore Aria.
Da un punto di vista etimologico, Vata significa “colui che muove le cose”. Deriva dalla radice sanscrita “va”, che significa “soffiare”, “fluire”, “dirigere” o “comandare”. E’ la forza motrice degli altri due Dosha, che sono considerati incapaci di muoversi da soli.
Vata è la forza principale del sistema nervoso. Governa il nostro equilibrio sensoriale e mentale e il nostro orientamento motorio. E’ alla base dell’adattabilità mentale e della comprensione. E’ la forza vitale fondamentale (Prana) che deriva primariamente dal respiro, la forza “energetica” di tutto l’organismo. Nella sua condizione naturale, Vata sostiene tutti gli sforzi, la respirazione, l’eliminazione dei materiali di scarto, l’equilibrio dei tessuti e il coordinamento dei sensi.
L’aria è contenuta nell’etere, che è lo spazio. Vata è localizzata soprattutto negli spazi vuoti del nostro organismo, come il colon o le porosità delle ossa, e riempie i canali sottili del sistema nervoso. Anche la mente è uno spazio. Vata è la forza vitale che muove la mente e fa fluire i pensieri.
Nel corpo la sede principale di Vata è il colon. Le altre sono: cosce, anche, orecchie, ossa.
Un eccesso di Vata nel corpo causa: emaciazione, debilità, desiderio di calore, tremori, distensione e costipazione, insonnia, disorientamento sensorio, linguaggio incoerente, vertigine, confusione e depressione. Si perde il contatto con il corpo. I tessuti si disperdono. La mente si separa dal corpo: dissociazione mentale, decadimento fisico.
Pitta: costituito principalmente dall’elemento Fuoco, ma anche da un po’ di Acqua. Per semplicità è definito come l’umore Fuoco. Significa “colui che digerisce le cose”.
Etimologicamente deriva dalla radice sanscrita “tap”, che significa “cuocere”, “riscaldare” o “trasformare”.
Pitta è responsabile di tutte le trasformazioni chimiche e metaboliche del nostro organismo. Non solo digerisce la materia (alimentazione, sostanze ingerite, tossine, tessuti, ecc.), ma anche la “non-materia”, cioè impressioni, immagini, suoni, parole, ecc. E’ quindi alla base della nostra capacità di percepire la realtà, di comprendere le cose così come sono. Pitta governa la percezione visiva, la sete, la fame, il colore dell’incarnato, la comprensione della mente, l’intelligenza, il coraggio.
Nel nostro corpo, Pitta, il Fuoco, esiste nel mezzo acquoso o oleoso. Questi liquidi mitigano la forza combustiva del fuoco, che non potrebbe esistere come tale dentro di noi. Si manifesta come elemento acido e caldo, nel sangue e nello stomaco.
La sede principale di Pitta è l’intestino tenue. Le altre sedi sono: stomaco, fegato, bile, ghiandole sebacee, sangue, linfa.
Un eccesso di Pitta nel corpo causa: colorazione gialla di feci, urine, occhi e cute, fame, sete, sensazione di bruciore e difficoltà a dormire. Si accumula come calore interno e si manifesta come febbre e infiammazione, ma anche con fermentazioni, infezioni, sanguinamenti ed eccessiva sudorazione.
Kapha: costituito dagli elementi Acqua e Terra. Per semplicità è definito come l’umore Acqua.
Da un punto di vista etimologico significa “colui che tiene insieme le cose”. E’ la forza di coesione presente nel nostro corpo ed ha una natura “collosa” e “adesiva”.
Kapha nutre, procura la sostanza e dà supporto. E’ responsabile della parte grossolana del nostro corpo. Sul piano mentale, sostiene le nostre emozioni e governa sentimenti come l’amore, la pazienza e il perdono. E’ il veicolo, il contenitore, il substrato su cui agiscono le altre due forze. Dona stabilità e lubrifica. E’ il Dosha indispensabile per il buon funzionamento delle articolazioni.
L’acqua esiste grazie alla terra, che la contiene. Il nostro corpo è composto principalmente di acqua, contenuta entro i limiti di vari tessuti (Terra). L’acqua ha quindi bisogno della forza limitante della Terra. La Terra da sola sarebbe troppo pesante e bloccherebbe il fluire delle funzioni metaboliche del nostro corpo, se non avesse l’aiuto dell’Acqua. Anche le piante ricevono nutrimento dalla terra solo se l’acqua ne diluisce i nutrienti e li rende facilmente assorbibili dalle radici.
La sede principale di Kapha è lo stomaco. Le altre sedi sono: polmoni, gola, testa, pancreas, linfa, naso, lingua.
Un eccesso di Kapha causa: depressione del fuoco digestivo, nausea, letargia, pesantezza, raffreddamento, debolezza degli arti, tosse, respiro difficoltoso e sonno eccessivo. Il peso aumenta, si accumulano acqua e grasso. Si diventa inerti, pesanti, congesti, “stagnanti” e gradualmente sempre più immobili.
Il nostro essere è formato dalla combinazione di questi elementi. Il nostro carattere è costituito dalla prevalenza di due elementi sul terzo. Laddove il perfetto equilibrio non sia praticabile nell’essere umano, l’eccessivo squilibrio dei dosha porta alla patologia.
In Ayurveda i trattamenti sul corpo sono imprescindibili dalla vita. Il corpo per sopravvivere ha bisogno di nutrimento. Il corpo, la mente, lo spirito necessitano di una pratica di quotidiano rispetto. Il rispetto e la cura del corpo in Ayurveda rappresentano il desiderio di armonia e di comunanza con il Mondo: ogni singolo Essere rappresenta la totalità dell’universo e con l’energia positiva del suo corpo collabora alla felicità e alla pace di tutti.
Breve cenno a diverse metodologie di massaggio nell’incontro fra massaggio ayurvedico e massaggio tradizionale occidentale
L’estrema sintesi di una filosofia millenaria racconta una visione di antica tradizione e di sempre nuova ricerca. Ayurveda è il massaggio dell’anima mediante il contatto con il corpo. Il massaggio delle mani in danza.
Ci sono diverse metodologie di massaggio ayurvedico. Il filo conduttore dei numerosi trattamenti possibili è rappresentato dalla convinzione che il passaggio dell’energia e l’equilibrio dei dosha avvengano attraverso una profonda oleazione del corpo. L’olio è il protagonista e rappresenta la volontà di nutrire, rafforzare i tessuti, permettere un massaggio che distenda la mente.
In India da sempre si è fatto uso di sostanze oleose sia nella pratica igienica quotidiana (Dinacharya) sia in funzione sacra nei templi.
In Ayurveda Snehana è appunto la terapia dell’oleazione, che, attraverso la pelle, porta in profondità nei tessuti le virtù delle erbe medicamentose. Snehana riapre i canali attraverso cui fluiscono le energie e le informazioni, ristabilendo le corrette relazioni interne.
Etimologicamente Snehana deriva dalla radice “snih” che significa “aderire, essere attaccato, avvolgere” (ma significa anche voler bene, provare amore, sentire affetto per…). E’ quindi una pratica amorevole che consente al complesso di corpo/ mente/spirito di ritrovare flessibilità e memoria cognitiva.
L’oleazione allevia Vata Dosha, aiuta l’eliminazione dei prodotti di scarto, promuove i processi digestivi ed il metabolismo, prepara al Panchakarma, la terapia di purificazione, fornendo all’organismo la forza necessaria allo scollamento ed alla mobilizzazione delle tossine, contenuta appunto in quel mezzo lipidico puro – l’olio – che può assorbire la lipofilia delle tossine più pericolose e quindi favorirne l’espulsione. Le qualità (Guna), l’azione (Karma) e la potenza (Virya) delle sostanze oleose medicate sono fondamentali nella corretta applicazione della terapia e di ogni trattamento in Ayurveda.
È affascinante poter osservare il processo di preparazione di un olio ayurvedico, simile a un processo di decozione, in cui si mescolano, per la preparazione base, kalka (polvere o pasta di erbe), sneha (il veicolo grasso) e drava dravya (sostanza liquida). E’ emozionante osservare come da una base originaria, in cui tutti gli ingredienti sono messi insieme in una sorta di “disordine” di forme, colori ed odori, il potere di trasformazione di Agni – il dio del fuoco – estragga, secondo passaggi ben definiti, la forma più pura dell’olio, con la limpidezza, il profumo e il colore che gli sono propri.
Tutto avviene quindi grazie al potere di trasformazione del fuoco, che distrugge, digerisce, crea, riconverte.
Da tale lungo ed elaborato procedimento si ottengono tre diversi prodotti caratterizzati da tre stadi di “cottura” diversi: cottura leggera, media ed intensa. Gli oli così ottenuti sono specificatamente indicati per usi interni od esterni, per applicazioni nasali, per il massaggio del corpo, per il massaggio della sola testa e altro. Di solito l’olio di base più usato è quello di sesamo, ma si usano anche olio di cocco (più indicato per la testa), di senape e di ricino. L’olio medicato utilizzato per il massaggio rimane nella pelle per trecento secondi circa, poi, gradualmente, aderisce e permea tutti i tessuti scendendo in profondità. Gli oli medicati agiscono quindi su tutti i tessuti ma soprattutto su plasma, sangue e tessuti muscolari; su pelle, sangue, polmoni e colon, e, attraverso il colon, sul sistema nervoso; aumentano le capacità digestive del corpo e dei tessuti stessi attivando la forza di Agni.
Il massaggio ayurvedico tradizionale viene eseguito su uno specifico lettino in legno, il droni. Inizia con un’oleazione completa del corpo, partendo dalla testa. Ha lo scopo di armonizzare i dosha, umori corporei, tonificare i dathu, tessuti corporei, stimolare i Marma, centri energetici.
La manualità fondamentale consiste nell’offrire movimenti lunghi e profondi senza mai staccare le mani dal corpo. Il massaggio può essere effettuato
rispettando le tradizionali sette posizioni, che una per volta toccano il corpo nella sua interezza, a discrezione e a scelta dell’operatore. E’ il massaggio ideale per l’equilibrio e il rafforzamento dell’energia. E’ in genere accompagnato da una seduta al bagno turco per una più efficace penetrazione dell’olio.
Massaggio con tamponi di erbe imbevute di olio tiepido: Elakizhi
Si tratta di un massaggio benefico per il tessuto muscolare, per il rilassamento delle articolazioni, per il nutrimento della pelle. Nel rispetto della tradizione ayurvedica, il massaggio è effettuato dopo una completa oleazione del corpo partendo dalla testa.
Massaggio con vasti
Olio caldo applicato su specifiche zone contratte e contenuto in appositi anelli, allo scopo di mitigare le contratture su collo e schiena. Applicazione proposta in unione con il massaggio tradizionale ayurvedico.
Massaggio con i piedi : Midhi abyangam
Massaggio tradizionale del Tamil Nadu, stato del Sud India, la cui specificità è la possibilità di offrire una maggior forza di esecuzione rispetto al tradizionale massaggio abyangam. Il massaggio è eseguito con i piedi su un materassino messo in terra. E’ preceduto da oleazione di viso e testa.
Shirodara
Shiro = Testa e Dhara = Flusso, colata.
Il trattamento viene preceduto da un massaggio rilassante alla testa e al viso. Viene fatto defluire un rivolo costante di olio sulla fronte e sul terzo occhio. Il trattamento si propone di ottenere uno stato di rilassamento e di equilibrio del corpo.
Il massaggio Kariali
Vogliamo porre una particolare attenzione sul massaggio kariali. Si tratta di un massaggio proveniente dal Kerala, stato situato a Sud dell’India. Questo tipo di massaggio è nato dall’antica arte marziale kalaripaiattu, da cui deriva il kathakali, danza tipica del Kerala.
E’ il massaggio che gli atleti si scambiano a vicenda prima dei combattimenti. Preceduto dall’oleazione, il massaggio tratta con particolare profondità l’area muscolare.
Pur tenendo conto della tradizione indiana, il kariali è il massaggio più affine al massaggio occidentale, basato com’è sulla decontratturazione del sistema muscolare e sull’attivazione del sistema circolatorio. L’incontro fra massaggio occidentale e massaggio kariali si realizza adottando le manovre base del massaggio tradizionale. La imprescindibile differenza è nella convinzione della tradizione indiana che il ben essere nasca soltanto quando vi sia la congiunzione tra la testa – il liberarsi dei pensieri – e il corpo. La rigenerazione di energia avviene nel momento in cui corpo, mente e spirito si uniscono alla ricerca di una carica comune.
Qualche regola di massaggio
Il massaggio prevede una serie di manovre volte a trasmettere energia meccanica al corpo umano. Questa energia meccanica trasferita nell’organismo umano induce per via diretta e riflessa modificazioni transitorie e permanenti.
Le principali regole da non trascurare mai sono :
- non interrompere mai il massaggio
- mantenere sempre il contatto con la persona
- parlare il meno possibile
- eseguire prima le manovre più leggere ed avvolgenti, poi quelle più energiche e particolari; alla fine, terminare nuovamente con manovre leggere ed avvolgenti
- nello svolgere manovre più energiche, prestare molta attenzione alle controindicazioni ed eseguirle sempre con molta lentezza. La forza applicata, per essere utile, deve essere sempre in armonia con l’energia,
- non deve essere mai traumatizzante e dunque sgradevole per chi si vuole rilassare
- le manovre lente, ampie ed avvolgenti favoriscono il rilassamento e sono utili a riattivare la circolazione
- manovre più energiche e rapide hanno un effetto tonificante e rassodante. Tendono a irrobustire il tono muscolare e ad apportare al corpo nuova energia.
Controindicazioni del massaggio
Le controindicazioni possono essere suddivise in locali e generali.
In presenza di controindicazioni generali non è possibile effettuare il massaggio; in caso di controindicazioni locali lo si può eseguire il escludendo le zone interessate dalla controindicazione.
E’ bene non effettuare il massaggio se sono presenti stati febbrili, perché il massaggio aumenta la temperatura corporea. Durante il periodo mestruale è opportuno evitare il massaggio almeno nei giorni più abbondanti del ciclo. E’ bene evitare il massaggio se sono in corso processi digestivi.
Controindicazioni locali
Non massaggiare su varici, flebiti, patologie delle gambe.
Il massaggio ayurvedico permette una leggera oleazione anche su un corpo malato, ma è bene sempre prestare molta attenzione nella forza di esecuzione. Non massaggiare il seno durante il periodo di allattamento. Prestare molta attenzione alle fragilità capillari, alle smagliature, specialmente se recenti. Una particolare attenzione va data alle zone con couperose. Il massaggio, infatti, iperemizza i tessuti corporei, per cui è bene evitare di accentuare arrossamenti in presenza di zone già arrossate.
Le manovre base del massaggio
Il massaggio può avere effetti molto diversi a seconda di come lo si vuole eseguire e della capacità dell’operatore di individuare i bisogni di chi gli si affida. In linea generale il massaggio vuole attivare la circolazione, rilassare, rinvigorire, stimolare il metabolismo, facilitare la penetrazione di creme o oli migliorando l’aspetto della pelle. Per eseguire un massaggio non occorrono molte manovre. La capacità del massaggiatore è quella di miscelare i movimenti in armonia e rispetto.
Sfioramento
Le mani scorrono leggere come una carezza. E’ una manovra leggera, lenta, avvolgente e superficiale. E’ bene praticarla all’inizio del massaggio per infondere un senso di calma e iniziare la reciproca conoscenza. E’ molto utile anche come manovra di passaggio tra un movimento e l’altro. Alla fine del massaggio è importante per lasciare una sensazione di rilassamento. Lo sfioramento è consigliato per stabilire un primo contatto, per distribuire l’olio sul corpo in modo tranquillo e uniforme, per preparare il corpo a ricevere manovre più energiche. Laddove il massaggio presenti alcune controindicazioni, è possibile comunque dar beneficio con un’attenta oleazione fatta di sfioramenti leggeri,proprio allo stesso modo di una carezza.
Frizione
Le frizioni vengono eseguite in lentezza e per lo più con un movimento circolare del pollice e del palmo della mano. Hanno un effetto decontratturante e di mobilizzazione dei tessuti. Se eseguite più rapidamente hanno effetto stimolante e rinvigorente.
Impastamento
Le mani sollevano una vasta area di tessuto con un movimento contrapposto di pollice e palmo di una mano e dita dell’altra, provocando una compressione e torsione del tessuto. L’impastamento viene eseguito inizialmente in modo leggero, ampio e superficiale, successivamente, se è possibile, in modo più energico e particolareggiato, alternando una presa energica ad una leggera. E’ la manovra che presenta più controindicazioni. In presenza di fragilità capillare è bene evitare l’impastamento. E’ molto utile, invece, per stimolare il metabolismo, per offrire energia, ma perché abbia un effetto tonificante deve essere eseguito in modo lento e profondo sicché il corpo ne riceva giovamento senza forzature.
Il massaggio può essere eseguito con queste manualità, intrecciando, rallentando, cambiando pressione, velocità, senso. Le priorità comunque sono l’armonia e l’energia che l’operatore offre. E’ fondamentale la capacità di inserirle in un contesto ritmato e armonioso
Esistono anche tanti altri modi, per quanto non indispensabili, per effettuare un massaggio che offrono spazio all’arte e al benessere: un ballo sempre.
Pizzicottamento
Le mani prendono una porzione piccola di tessuto tra il pollice e le altre dita, con un movimento rapido la sollevano. La presa può essere più o meno ampia. Ha un effetto stimolante e tonificante.
Pince rouler
Le mani sollevano una piccola parte di pelle e la fanno scorrere scollando i piani superficiali. Aiuta a rilassare i tessuti. E’ molto gradevole sulla schiena perché offre una sensazione di distensione in tutto il corpo.
Il massaggio alla testa e al collo
Il massaggio ayurvedico inizia con l’oleazione sulla testa . Offre un primo approccio di distensione e rilassamento . A differenza di tutto il resto del corpo, i trattamenti sulla testa e sul viso vanno eseguiti con olio freddo.
Il solo massaggio alla testa rinvigorisce l’intero corpo, nutre la pelle, rigenera i tessuti, porta distensione alle rigidità del collo, nutrendo gli organi di senso. Su viso e collo appaiono più evidenti i segni di stanchezza: il massaggio porta al viso un aspetto fresco e luminoso.
In India ogni donna usa come pratica quotidiana oliarsi i capelli con olio di cocco. Nel testo classico ayurvedico Caraka Samhita, è detto: “Se una persona pratica regolarmente il massaggio d’olio, il suo corpo non risente di ingiurie o del lavoro più duro. La sua struttura fisica diventa forte, flessibile ed attraente. Mediante questa pratica il processo dell’invecchiamento è rallentato.
Il massaggio dei piedi
In India il massaggio ai piedi è pratica comune tra le famiglie. E’ usanza accogliere l’ospite offrendo il proprio saluto con il lavaggio dei piedi ad esprimere la contentezza per il suo arrivo.
I piedi sopportano le fatiche del nostro corpo, ed è dai piedi che parte la circolazione di ritorno. I piedi si gonfiano, i piedi si stancano.
Lo yoga ci insegna che il corpo umano è come un albero, e i piedi sono le nostri radici. Massaggiare i piedi significa offrire sollievo a tutto il corpo, vuol dire manifestare rispetto per la persona, significa voler accogliere, rilassare e prendersi cura.
E’ utile in gravidanza, per alleviare il gonfiore, ma piacevole a tutte le età. Il massaggio ai piedi reca un flusso armonico che si diffonde in tutto il corpo.
Lezione I giovedì 4 ottobre
Breve illustrazione delle tecniche base del massaggio occidentale a confronto con la visione ayurvedica.
Manovre base sulla schiena e sul senso e perché’ del massaggio.
Massaggio testa e collo.
Massaggio piedi
Lezione II giovedì 11 ottobre
Massaggio testa e collo.
Manualità base del massaggio del corpo.
Sfioramento.
Lezione III giovedì 18 ottobre
Massaggio testa e collo
Manualità’ base del massaggio del corpo
Sfioramento, frizione
Lezione IV giovedì 25 ottobre
Massaggio testa e collo
Manualità base del massaggio del corpo
Sfioramento, frizione, impastamento
Controindicazioni
Il massaggio completo della schiena
Lezione V venerdì 2 novembre
Massaggio testa e collo dal punto di vista ayurvedico
Massaggio schiena
Massaggio gambe e controindicazioni al trattamento
Lezione VI giovedì 8 novembre
Massaggio testa e collo
Massaggio addome
Lezione VII giovedì 15 novembre
Massaggio testa e collo
Massaggio addome
Massaggio gambe e piedi
Lezione VIII giovedì 22 novembre
Massaggio testa e collo
Massaggio gambe e piedi
Massaggio corpo
Lezione IX giovedì 29 novembre
Massaggio testa collo
Massaggio corpo