Alle 19:30 Apericena e alle 21:00 Dibattito
Giovedì 27 Giugno 2018 – Via Gropello 15 a Torino
Incontro con Salete Ferro, responsabile del Progetto a Roraima in Basile.
Un nuovo orizzonte per l’emancipazione delle donne. Un progetto sostenibile. Una nuova prospettiva di lavoro.
SALETE FERRO
Nata il 22 marzo a Caçapava, nel Sud del Brasile (Rio Grande), quinta di nove fratelli e sorelle, nella comunità Nostra Signora di Lourdes dove si recava tutte le domeniche a Messa e al rosario in compagnia dei suoi genitori, su una carrozza trainata da cavalli.
Il papà era di professione fabbro e agricoltore. A 17 anni Salete andò a proseguire gli studi nel Collegio privato “Maria Ausiliatrice” e entrò a far parte della Congregazione delle Suore di Nostra Signora ( conosciute come Suore di Notre Dame) rimanendovi fino al 2010.
Ha fatto le Magistrali, nel collegio privato. Poi si è laureata in Biologia; ha preso la laurea in Teologia e un master in Fede e politica. Ha fatto un corso di catechesi e ha lavorato nel coordinamento dei catechisti a livello di parrocchie, sempre nel Sud del Brasile. Ha insegnato, prima nelle scuole della Congregazione, e poi nelle scuole pubbliche della sua città natale, fino alla pensione ottenuta il 18/12/2000. In data 26 luglio 2001 Salete ha chiesto di far parte di una equipe missionaria destinata a Roraima (Nord del Brasile) ed è stata destinata al coordinamento della pastorale missionaria a Rorainopolis, rimanendovi 6 anni insieme a un sacerdote.
Racconta Salete: «È stato per me un cambiamento brusco rispetto alla realtà del Sud: clima, alimentazione, salute, casa, trasporti, comunicazioni, tutto diverso.»
Prima di partire mi ero anche sottoposta a un intervento di mastectomia e per anni ho dovuto sottopormi a continui check-up medici. Sono andata ad abitare a Rorainopolis in una piccola casa, molto calda, dataci dalla Diocesi di Roraima che, dopo 6 anni, abbiamo consegnato ai Padri Cappuccini. Il mio lavoro? Pastorale, liturgia, preparazione ai battesimi, ma anche organizzazione di movimenti popolari, manifestazioni, cortei di protesta, pellegrinaggi… Ho partecipato anche al Movimento Nós Existimos, nato al Forum di Porto Alegre, con l’obiettivo ambizioso di combattere l’esclusione sociale e unire tutti gli oppressi: indios, contadini, emarginati urbani.
Dopo 6 anni di lavoro pastorale, davanti ad una realtà caratterizzata da forte immigrazione dagli Stati del Nord Est, da povertà ed esclusione sociale, ho deciso com le donne del quartiere di Novo Horizonte di Rorainopolis di dar vita al Progetto sapone. All’inizio ci trovavamo sulla veranda della mia casa. E qui che nel 2006 l’antropologa Silvia Zaccaria e Paolo Guglielminetti mi hanno “scoperto” e hanno presentato il Progetto alla Rete Radié Resch. Sono venuta in Italia, su invito della Rete per partecipare ai Convegni del 2010 e 2012 e 2014.
Mai sazia di imparare Salete ha deciso di riprendere gli studi per prendere un master in Economia Rurale e Sviluppo locale presso l’Università dello Stato di Roraima.